Vista l’importanza che hanno acquisito i social media e il graduale affermarsi delle pagine social aziendali la “Consob americana” Sec (Securities and Exchange Commission) ha deciso di porre sullo stesso piano i siti internet aziendali e le relative pagine social per tutto ciò che concerne la diffusione d’informazioni sensibili a fini borsistici.
Quindi, al momento solo negli Usa, le aziende quotate dovranno prestare particolare attenzione a ciò che dichiareranno sui propri profili aziendali Facebook, Twitter e Google plus, i quali potranno essere, sempre secondo quanto dichiarato dalla Sec, usati per divulgare informazioni riguardanti la loro attività e i loro bilanci.
Condizione necessaria per queste divulgazioni sulle pagine social è quella che il pubblico venga espressamente informato dell’esistenza delle stesse perché ogni “aggiornamento di stato” può mutare la quotazione del titolo in borsa.
A conferma di ciò l’esperienza dell’amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings, che ha postato sul proprio profilo Facebook la notizia del boom di visite del suo sito web prima di renderla pubblica sul sito ufficiale della società di streaming online.
La conseguenza? Un notevole aumento del prezzo delle azioni di Netfix da 70,45 dollari (al momento del post) a 81,72 dollari (alla chiusura del giorno di negoziazione successivo).
La Sec per questa volta ha chiuso un occhio e ha deciso di non multare l’azienda vista la poca chiarezza del regolamento del 2008 in abito social media e altri mezzi di comunicazione emergenti.
Semplicemente ha ribadito, attraverso un comunicato, che le informazioni divulgate dovranno essere esatte e scrupolose mentre quelle catalogate come riservate non dovranno essere diffuse in alcun modo da coloro che ne sono in possesso né sulle pagine aziendali né sui profili personali.