Tutte le statistiche non fanno che confermare l’inarrestabile ascesa degli acquisti online in quasi tutte le categorie merceologiche, anche se c’è chi spicca rispetto ad altre. A valorizzare l’idea che lo shopping online sia la rotta del futuro, c’è l’allargamento dei beni immateriali che beneficiano del super ammortamento al 140 per cento previsto dal Piano Industria 4.0. Tradotto: dai prossimi mesi si potrà realizzare un sito e-commerce con le agevolazioni per l’industria 4.0, approfittando del super ammortamento del 140%.
Con un emendamento alla manovra, approvato dalla commissione Bilancio della Camera, vengono infatti inclusi anche alcuni sistemi di gestione per l’e-commerce e specifici software e servizi digitali.
Nel dettaglio, potranno beneficiare della maggiorazione anche i sistemi di gestione della supply chain finalizzata al dropshipping, cioè un modello di vendita online grazie al quale il venditore vende un prodotto ad un utente finale, senza possederlo materialmente nel proprio magazzino.
I benefici del Piano nazionale Industria 4.0 sono poi estesi a software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D (simulatori 3D), realtà aumentata; software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intra-fabbrica, fabbrica-campo con integrazione telematica dei dispositivi on-field e dei dispositivi mobili, rilevazione telematica di prestazioni e guasti dei dispositivi on-field).
Tornando alle vendite, dicevamo che l’esponenziale crescita dei risultati per gli e-commerce non vale per tutte le categorie merceologiche. L’unica categoria che supera più del doppio l’acquisto tradizionale in negozio sembra essere quella dell’intrattenimento (libri, musica, film e video games) seguiti da un lieve sorpasso dell’online sull’offline anche dei giocattoli. Non decollano invece i beni alimentari che con il loro 23% fanno, per ora, ancora molta fatica rispetto al più tradizionale acquisto in negozio.
In Italia la distribuzione del fatturato e-commerce nei diversi settori vede quello del tempo libero e del turismo continuare a rappresentare la quota più consistente del mercato, arrivando congiuntamente a generare il 74% del fatturato complessivo. Ma in un Paese dove quasi tre imprese su quattro (il 72%) hanno un canale che permetterebbe di vendere online, ma solo una su dieci ha ricevuto ordini, c’è ancora molto spazio per crescere.
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Fonte: Ansa 19/12/2017