La Web Agency Dexa da tempo si è specializzata nel realizzare GIF divertenti e interessanti per i proprio clienti. Perché le GIF (Graphics Interchange Format)? Perché sono uno degli strumenti, oltre ai video, maggiormente utilizzati e molto apprezzati sui Social.
Prima di tutto vogliamo però togliervi un dubbio: le immagini animate si pronunciano “GIF” o “GHIF”? Se non lo sai non è un problema perché ben il 70% delle persone solitamente sbaglia la pronuncia di questa parola, ma anche di molti altri acronimi di origine inglese.
Tra tutte queste parole quella che suscita più dibattito, anche perché è la più utilizzata, è appunto GIF, un acronimo che si pronuncia con la j morbida proprio come si legge nella nostra lingua, ma il 69% degli statunitensi, l’81% degli australiani e l’83% degli inglesi sono certi che si pronunci “ghif”, con la g dura. Ne è convinto anche Barack Obama: quindi se finora hai sbagliato possiamo dire che sei in buona compagnia.
GIF spesso è pronunciato all’inglese con la g dura (ghif), ma la pronuncia definita dai suoi creatori nella documentazione ufficiale è con la g dolce (jif). Il formato è stato introdotto nel 1987 da CompuServe per fornirne uno adatto alle immagini a colori, rimpiazzando il precedente formato RLE solo in bianco e nero.
Tra le parole che suscitano curiosità in merito alla pronuncia ci sono cache e meme: ora vi sveliamo la pronuncia corretta.
Questo almeno è quanto emerge da una ricerca condotta dall’americana Column Five che ha coinvolto 30mila persone da 191 Paesi. Le parole da pronunciare erano sei: GIF, meme, data, Linux, Wi-Fi e cache, e il bello è che a sbagliarle spesso sono proprio i madre lingua.
Meme è considerata, almeno dagli intervistati, una tra le più semplici: il 22% di chi si occupa di hi-tech è convinto che si dica “mimi” (come la pallavolista della cartone animato giapponese ma senza accento), “meim”, “meme” e in qualsiasi altro modo possibile. La pronuncia corretta è però “miim”.
Per quanto riguarda invece la cache, cioè la memoria temporanea dei computer, è da pronunciare “chesc”, come il denaro in inglese.